Quali sono le migliori terapie per affrontare la maculopatia?
Esistono diverse strategie terapeutiche adatte alla forma umida o essudativa della maculopatia, da personalizzare a seconda del caso, che possono – se eseguite in tempo utile – portare ad una stabilizzazione della patologia e anche alla guarigione.
Le iniezioni intravitreali rientrano, da tempo, fra le opzioni terapeutiche per le Maculopatie neovascolari ed edematose e per il Glaucoma neovascolare. Recentemente, per alcuni farmaci, l’indicazione è stata estesa alle maculopatie essudative legate all’età (WetAMD) ed alla maculopatia diabetica (DME).
Sono l’unico trattamento capace, nella maggior parte dei pazienti, di stabilizzare la capacità visiva anche per numerosi anni e di prevenirne la perdita. Lo scopo delle terapie, infatti, è sia ridurre i fenomeni essudativi in atto, che prevenire un’ulteriore essudazione della lesione, per cercare di preservare dall’aggravamento una capacità visiva già compromessa dalla malattia.
Le iniezioni intravitreali permettono un’azione ottimale dei farmaci all’interno dell’occhio per favorire la chiusura dei soli capillari neoformati, senza intaccare i normali vasi della retina. Il trattamento dura pochi minuti, è indolore e viene effettuato in regime ambulatoriale tramite l’uso di particolari aghi ultrasottili e di alcune gocce di collirio anestetico.
I protocolli terapeutici prevedono, dopo una fase d’attacco obbligatoria di almeno 3 iniezioni nei primi 3 mesi, una programmazione puntuale dei trattamenti successivi, con appuntamenti differenziati a seconda del farmaco utilizzato.
Sebbene sia possibile un miglioramento, questi farmaci non possono garantire di ristabilire la capacità visiva persa e non possono impedirne un ulteriore calo. Più precoci e regolari saranno l’inizio del trattamento e le successive somministrazioni, migliori saranno i risultati anatomici e funzionali ottenibili.
La terapia fotodinamica ha rappresentato in passato un grosso passo avanti nel trattamento della maculopatia, anche se con l’introduzione dei farmaci anti-VEGF è oggi meno utilizzata, tant’è che viene proposta qualora questi ultimi non abbiano ottenuti i risultati attesi.
La PDT prevede l’uso di un laser atermico abbinato ad una sostanza fotosensibile (Visudyne) iniettata per via endovenosa che si lega ai capillari neoformati della retina e focalizza l’azione del laser.
Solitamente la PDT riesce ad arrestare o a rallentare molte forme di degenerazione maculare essudativa e miopica, ma solo in pochissimi casi ottiene un miglioramento funzionale. Può essere necessario ripetere la terapia per bloccare l’avanzare della malattia.
La PDT è anche indicata per la Corio-Retinopatia-Sierosa-Centrale, anche se frequentemente questa patologia tende a risolversi spontaneamente.
Il trattamento, eseguito in anestesia topica (collirio anestetico), è indolore e dura pochi minuti. Il paziente può tornare alle normali attività dopo alcune ore, con l’unica accortezza di proteggersi dalla luce diretta del sole per almeno due giorni.
Unica terapia disponibile fino a pochi anni fa per il trattamento della degenerazione maculare “umida”, la fotocoagulazione laser è una metodica non selettiva destinata a trattare lesioni vicine alla macula ma che non la riguardano direttamente (extra foveali).
Può essere associata alle iniezioni intravitreali.
I trattamenti di tipo chirurgico per la degenerazione maculare non hanno attualmente una valutazione scientifica e risultati tali da consentirne un utilizzo esteso.
La tecnica chirurgica di asportazione diretta della membrana neovascolare, adottata già da oltre un decennio, consente risultati modesti.
Recentemente, in casi selezionati, è stata adottata una tecnica definita di “traslocazione maculare” che consiste nello rotazione della retina, per salvare alcune zone “sane”: è un intervento che può ottenere anche miglioramenti funzionali importanti, ma estremamente complesso.
Gli importi indicati sono riferiti al listino privati ufficiale: le prestazioni in convenzione hanno un costo inferiore (per maggiori informazioni contattare la segreteria PCM al numero 059.306196).
All’importo va sempre aggiunto il costo dell’imposta di bollo, pari a € 2,00.
Non sono prenotabili on line le prestazioni chirurgiche, quelle associate a medici che non hanno giorni predefiniti di visita, quelle che richiedono un’indicazione medica preventiva.